Non sarà certo l’autismo a rubare i sogni di Samuele. Di che pasta sia fatto lo ha già dimostrato diplomandosi con il massimo dei voti, incidendo un disco (VIDEO), gareggiando alla selezione di “Sanremo Giovani” e partecipando come testimonial alla maratona Telethon. Ma le sfide, per un ragazzo così intraprendente nonostante il disturbo di cui soffre, non sono finite. E una supera le altre: la partecipazione al Festival di Sanremo. Samuele ci punta con il sostegno della famiglia, una bellissima famiglia di Gela, in Sicilia. Questa è la storia di Samuele Di Natale, 22 anni, raccontata dalla mamma Provvidenza Infurno (con lui nella foto sotto).

Signora Provvidenza, Samuele è riuscito anche a prendere la maturità, una bella soddisfazione.
Samuele si è diplomato in sociopedagogia. Dopo la terza media ero decisa a ritirarlo da scuola perché gli autistici non si abituano facilmente ai nuovi ambienti, ma i fratelli maggiori Rosario e Antonio, che lo adorano, hanno insistito per provare a fargli continuare gli studi. Prima di iscriverlo ho girato molti istituti a Gela perché a me interessava che Samuele stesse bene, ero ansiosa soprattutto per il bullismo, e quindi sono andata anche in una scuola femminile che mi è piaciuta molto. E infatti nel giro di dieci giorni Samuele si è ambientato. Poi ha fatto un percorso tranquillo, sempre rispettato dai docenti e dalle compagne. Non ci speravo proprio, invece ha meravigliato tutti diplomandosi.
La notizia ebbe una certa risonanza a livello nazionale.
Si, arrivarono tanti giornalisti, ne parlarono ai telegiornali e il giorno dopo gli esami abbiamo avuto la sorpresa di ricevere la telefonata di Matteo Renzi, proprio quell’anno era stata approvata la legge “Dopo di Noi” voluta dal suo Governo. Gli abbiamo parlato delle nostre difficoltà perché ad oggi non abbiamo ancora una struttura e non abbiamo sostegni né dal Comune né dalla Regione. Siamo sempre andati avanti con i sacrifici della famiglia e sono stati molti perché io sono una casalinga e mio marito ha una pensione da operaio metalmeccanico. Pensi che i figli più grandi quando andavano a scuola rinunciavano alle gite pur di far fare la terapia a Samuele.
Come vive una famiglia quando un componente è affetto da autismo?
La vita cambia, gira intorno a lui, si deve vivere in base alle sue esigenze. Abbiamo scoperto di questo maledetto autismo quando Samuele aveva 17 mesi, allora non si sapeva neanche cosa fosse, non se ne parlava. Però ce la facciamo a seguirlo perché i miei figli maggiori adorano il fratello, vivono per lui, sono meravigliosi. Io dico sempre che il caso di Samuele ha rafforzato l’unione della nostra famiglia.

Samuele ha una grande passione per la musica.
Da sei anni studia all’Accademia di canto di Giuseppe Lavore che ha creduto nel suo talento. Ed è riuscito ad arrivare alla selezione nazionale di Sanremo Giovani. La cosa più bella è che adesso ha inciso l’inno per i ragazzi autistici “Non arrenderti mai” scritto da Emanuele Bunetto e Giuseppe Lavore. Siamo stati ospiti di diverse trasmissioni televisive e addirittura Mogol, dopo averlo sentito cantare, lo ha ringraziato dicendo: “Ecco cosa può fare un ragazzo autistico, dove può arrivare”. Per Samuele la musica è un modo per liberarsi dalle ansie. Mio figlio non parla molto, ma vediamo che quando finisce di cantare scende dal palco come illuminato.
Come trascorre la sua giornata Samuele?
Fino a giugno è stato impegnato, grazie alla cooperativa Nido d’argento, ai Servizi sociali del Comune di Gela. Adesso che questo impegno è finito, trascorre il suo tempo soprattutto in famiglia, perché al di fuori dei fratelli e dei genitori non frequenta molto. Non ha amici, purtroppo gli altri ragazzi non lo cercano e non vengono a trovarlo e questo, come madre, mi dispiace molto perché non è giusto. Eppure Samuele è un ragazzo dolcissimo, io lo definisco l’angelo sulla terra, vive di carezze e baci.
Il caso di Samuele è sicuramente importante anche per sensibilizzare tutti sull’autismo.
Si, infatti il messaggio che vogliamo trasmettere alle altre famiglie che vivono lo stesso problema è che se ce l’ha fatta Samuele possono farcela anche i loro figli.
Avete contatti con altri genitori con figli autistici?
Abbiamo costituito un’associazione che si chiama Amautismo, mio marito Orazio è il vice presidente e il presidente è l’ingegnere Antonino Biondo, stiamo lottando per avere un Centro diurno a Gela dove ci sono almeno 200 ragazzi autistici.

Samuele è anche un ragazzo molto religioso.
Ha una grande fede. Ogni giorno segue il rosario su Tv 2000, ogni anno lo porto a Lourdes e segue sempre la messa perché la domenica Samuele ha due passioni: la Chiesa e il Milan. Quando Papa Francesco è venuto a Piazza Armerina, gli ho detto che mio figlio è autistico e lui mi ha risposto “E che vuoi che sia? E’ bello come il sole” e lo ha baciato.
Sui prossimi impegni artistici di Samuele ci sono delle novità importanti, come spiega il fratello Rosario che lo segue in questo settore. <E’ in programma un album con dodici brani inediti dopo il singolo perché abbiamo avuto l’onore di essere contattati da autori nazionali e regionali che hanno visto la storia di Samuele e ci stanno regalando un sogno. Di questo ringraziamo molto il direttore artistico Giuseppe Lavore. E noi faremo tutto per far felice Samuele che vuole arrivare sul palco di Sanremo in gara o come ospite. Abbiamo parlato di questo obiettivo nella trasmissione Rai di Eleonora Daniele, spero che qualcuno ci ascolti perché Samuele quando canta dimentica tutti i suoi problemi>.