Le luminarie di Gaeta accendono il mare d’inverno

Sono una gioia per gli occhi e un toccasana per l’umore, mettono allegria e rendono il Natale magico come dovrebbe essere la festa più bella dell’anno. Ma, soprattutto, è un evento che ha dato vita e benessere nella stagione invernale ad una località finora conosciuta soltanto per le sue spiagge. Non a caso si chiama “Favole di luce”, lo straordinario allestimento di luminarie che da quattro anni proietta Gaeta, sul litorale pontino, 22 mila abitanti che d’estate diventano 100 mila, nel mercato nazionale del turismo. Grazie ad un sindaco visionario e lungimirante, Cosmo Mitrano, che ci ha creduto sempre nonostante le perplessità iniziali di molti.

Sindaco, come è nato questo progetto?

E’ nato nel 2016, è stato un momento di follia. Quando è partito questo progetto volevano addirittura sfiduciarmi, non avevo nessuno a favore, neanche un consigliere, neanche un cittadino. Perché il discorso populistico è sempre lo stesso, secondo tutti avrei dovuto prendere quei soldi e darli ai poveri. Ma secondo me l’amministratore deve creare le condizioni giuridiche e amministrative per creare sviluppo, perché è lo sviluppo che genera occupazione e quindi benessere.  Oggi io ho cambiato le abitudini delle attività commerciali di Gaeta, prima il 15 ottobre chiudevano e alcuni riaprivano a metà dicembre, altri a marzo e aprile. Ora non chiudono mai.

Un’operazione che ha portato cosa finora?

La destagionalizzazione del turismo. Sicuramente siamo riusciti a riposizionare Gaeta sul mercato nazionale del turismo, non è soltanto località balneare ma anche meta invernale. I miei competitor, da novembre a gennaio non sono più le città balneari ma Pescasseroli, Roccaraso, Salerno anch’essa famosa per le luminarie.

Diamo qualche numero?

In uno dei week-end di dicembre abbiamo raggiunto il record di 30-35 mila turisti. E da quest’anno arrivano bus tutti i giorni, anche quelli infrasettimanali, non era mai accaduto sinora. Ecco perché stiamo contando su questo progetto e vogliamo anche rafforzarlo, allungando ancora di più la stagione con carnevale, che quest’anno avrà tre date.

Quale lavoro di marketing e di comunicazione c’è dietro questi risultati?

Lavoriamo annualmente sulle strategie di comunicazione e sull’innovazione. La politica si fa sempre trascinare dall’emergenza, invece secondo me deve sedersi a tavolino e dare enfasi alla programmazione, pensare alla città, a come la vogliamo tra dieci anni e capire quale percorso gestionale dobbiamo seguire per raggiungere gli obiettivi. Con Favole di luce studiamo continuamente il fenomeno, vediamo da dove arrivano i turisti per poi tarare la comunicazione su questi dati. L’anno scorso abbiamo puntato su Roma e sulla Toscana e stanno arrivando turisti da Roma e dalla Toscana.

Quale è l’impatto economico della manifestazione in termini di ritorno?

L’impatto diretto è calcolato in circa 5 milioni di euro in tre mesi, ma c’è anche l’indotto. Chi oggi viene a vedere le luminarie, può rimanere emozionato e tornare a primavera o in estate. E questo sta accadendo.

 Le luminarie di Gaeta si possono ammirare fino al 19 gennaio 2020

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