L’arte a tutto tondo di Enrico Fanciulli

Ama e pratica l’arte da sempre, vivendola e comunicandola intensamente attraverso più forme espressive. Dipinge, compone musica e scrive. Nel sottofondo le sue radici ciociare, una personalità versatile e una propensione naturale alla ricerca di vicende storiche e stati d’animo. Enrico Fanciulli, anagnino, per una vita docente nelle scuole medie superiori, ha frequentato l’Accademia Prenestina del Cimento e si è diplomato in composizione presso il Centre National ed International de Musique et d’Accordeon di Larodde, in Francia, sotto la direzione di Jacques Mornet. Ha esposto i suoi quadri in Italia e all’estero ricevendo numerosi riconoscimenti, ha prodotto varie raccolte di musica e molti libri. Portano la sua firma “L’Inno alla Ciociaria” e l’Inno all’Europa in latino con le parole della professoressa Cristina Amoroso. Senatore accademico nazionale, è membro del Comitato scientifico del Premio nazionale ed internazionale Bonifacio VIII.      

Pittore, compositore di musica e autore di libri. Quale ruolo la rappresenta maggiormente?

Non è facile rispondere a questa domanda. Richiede un esame di tutta l’attività svolta nella mia vita. Spero di aver fatto bene, sul piano espressivo, nella pittura come nella musica e negli scritti. Forse nella musica riesco ad esprimermi con maggiore immediatezza e completezza. Nei brani scritti, viene fuori in modo più chiaro ed evidente il mio mondo interiore e la mia personalità artistica.

Quali attitudini di Enrico Fanciulli accomunano queste espressioni artistiche e culturali?

Nello svolgere l’attività artistica mi ha costantemente guidato il mio intuito, la mia sensibilità ed il mio modo di pensare la vita, di scoprirla, sorretto da una fede di base. L’artista deve possedere la capacità espressiva, traducendo e rappresentando in modo virtuale ciò che ha nell’animo. Deve saper comunicare agli altri. Credo di aver avuto con i fruitori dei miei lavori un rapporto trasparente e comunicativo. Non ho mai assunto il ruolo di “incompreso”, semmai mi sono preoccupato di riuscire a dire qualcosa, sempre tendenzialmente in equilibrio fra forma e contenuto.

Se dovesse scegliere tra le sue produzioni, a quali è più affezionato nel campo della pittura, della musica e dei libri?

Tra le tante produzioni fatte ve ne sono alcune alle quali sono particolarmente affezionato. Uno dei quadri dipinti molti anni fa è “Margate” concepito in Inghilterra ed a suo tempo molto apprezzato da Giovanni Colacicchi. Tra i quadri dipinti in tempi più recenti mi piace citare “Colloquio tra uccelli”. Tra le composizioni ricordo “Eleonora”, “Soave ossessione“, “Romanza di primavera“ e “Sofisticada“, ma ve ne sono altre alle quali sono ugualmente affezionato. Dei libri scritti sono più vicino affettivamente a “L’allegra brigata” ed a “Sorelle d’ Italia” per le particolari vicende umane in essi trattate.

Molti suoi lavori parlano della Ciociaria, dove risiede. Quali sono i pregi e i difetti di questo territorio?

Riguardo alla mia terra, le ho dedicato la mia attenzione e la mia dedizione in pittura, in musica e nei libri scritti. Ho dipinto molti quadri sulla Ciociaria. Le ho anche dedicato una mia composizione dal titolo “Inno alla Ciociaria “. Anche nei libri scritti ho trattato di cose ad essa inerenti, in particolare nei due romanzi storici “L’ Allegra brigata“ e “Sorelle d’Italia “. La Ciociaria è una bellissima terra antica ricca di storia, di arte e di cultura. Tanti i personaggi di prestigio che l’hanno rappresentata ed onorata nei vari campi. Quando da terra a vocazione prevalentemente agricola è divenuta area industrializzata, la realtà è mutata. Molti ex coltivatori si sono occupati nell’industria, si è sviluppato il terziario e si è avuto un netto miglioramento da un punto di vista economico generale. L’andamento però non ha avuto esito stabile e consolidato. L’indice di industrializzazione è diminuito sensibilmente per la crisi economica generale. Si dovrebbe restituire forza e valore al patrimonio notevole in campo storico artistico e culturale posseduto dalla Ciociaria e rilanciare con vigore il turismo. La Ciociaria non ha acquisito, mi pare, una cultura industriale, mentre ha sensibilmente riservato meno attenzione ai suoi antichi e consolidati pregi. Occorre una decisa e coraggiosa azione di rilancio della nostra bellissima e validissima terra.

Lei è stato docente di scuola superiore, conosce quindi molto bene i giovani. Quali consigli darebbe ad un ragazzo o una ragazza che intendesse cimentarsi nel campo dell’arte e della cultura?

Quando ero giovane l’arte e la cultura erano valori amati, tenuti in grande considerazione. Con l’arrivo del benessere economico e del consumismo, l’uomo del benessere soppiantò quello dell’essere ed il materialismo dilagò. Si cominciò a vedere l’arte come mezzo per fare soldi, tanti soldi. Cominciò a soffiare “ il vento nuovo”, impetuoso, rivoluzionario, ammantato di originalità, dissacratore dei cardini sui quali si era retta l’arte del vento vecchio. I giovani della nuova generazione soffrirono molto delle deviazioni portate dal nuovo credo artistico. Non mancava certo l’apertura al nuovo, ma si pensava ad un nuovo costruttivo, che elevava l’uomo e lo gratificava. Un’opera d’arte è una forma espressiva creata dall’ artista e percepita dal fruitore attraverso i sensi e, o l’immaginazione essa esprime un “sentimento umano” attraverso la forma scelta dall’autore. L’arte è stata sempre educazione del sentimento, espressione naturale e virtuale dell’animo dell’artista che ha avuto come costante punto di riferimento il mondo nel quale egli vive e dal quale trae energia vitale. Non pochi sostenitori del “vento nuovo” hanno cominciato ad affermare che “l’arte crea una nuova natura” o che “è arte ogni violazione della natura” e così via con continui attacchi alla natura definendola stucchevole, mancante di raffinatezza. Praticamente il nuovo artista è un novello Dio che disprezza il creato e se ne inventa uno tutto suo, frutto di elucubrazioni mentali di comodo e frutto di una presunzione senza limiti. Il grande Picasso arriva a dire: “Bisogna pure che esiste la natura per poterla violare“, come se il fine dell’arte fosse la trasgressione o, peggio, la distruzione dell’esistente. In nome dell’originalità si stabilisce che la costruzione costituisce il fine della composizione e che ogni artista può procedere con un personale codice di lavoro, frutto di elaborazione mentale. Si assiste così ad una proliferazione di codici e ciascun autore sale in cattedra per decantare la bontà del suo prodotto, nella rigenerata torre di Babele. Si è dimenticato però un elemento importante del problema e cioè che l’arte è fatta per l’uomo che non è solo mente ma anche cuore, sentimento. Un’ opera che cerca di parlare solo alla mente dell’uomo è un’arte zoppa! Tale arte lascia più o meno indifferenti, non provoca emozione, gratificazione. E’ una specie di amore per corrispondenza, o per via telematica, se vogliamo stare con i tempi attuali. Quanti codici di decrittazione occorre conoscere per poter leggere e capire il mondo di ogni artista, ciascuno diverso dall’altro? Un’opera d’arte non può essere intesa come qualcosa di macchinoso, oppure come un’opera di pura ingegneria, frutto di calcoli complessi di elevato livello matematico, ma è un’espressione dell’animo dell’artista, secondo la propria sensibilità e personalità. Cosa posso consigliare ai giovani che intendono cimentarsi nel campo dell’arte e della cultura? Se amano veramente l’arte e la cultura muovano i primi passi per farne la conoscenza, frequentando i centri di attività artistica e culturale. Dedichino il tempo necessario allo studio, acquisendo un buon bagaglio di conoscenze utili per l’attività ed anche per la vita. La cultura del disprezzo, della dissacrazione della natura, ha prodotto danni enormi alla qualità della vita dell’uomo, alla sua salute psico-fisica ed alle sue stesse possibilità di sopravvivenza. Ai giovani consiglio di non cadere nell’orbita delle false chimere che tanto veleno hanno diffuso nelle menti di varie generazioni. La natura, il progresso, l’arte e la cultura sono strettamente collegate ed ai giovani consiglio di tenere nella dovuta considerazione il loro legame in un’ottica di sano equilibrio.

Attualmente sta lavorando su qualche progetto?

Attualmente sto riordinando il mio archivio relativo all’attività pittorica, a quella musicale ed a quella delle pubblicazioni fatte. Avevo in mente un progetto da realizzare in campo artistico, ma non è stato possibile per via della pandemia.

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